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Le temibili guardie reali...che fanno le fusa

I gatti sono animali stupendi ed elegantissimi. Non ci stancheremo mai di dirlo. Certo sapere che sono anche “guardie reali” un po’ stupisce. Non lo sapevate? Allora scopritelo con noi!

Questa storia inizia molto tempo fa, alla fine del Seicento, quando lo Zar russo Pietro I detto “il grande”, dall’alto dei suoi due metri di statura, rimase stregato da un gatto durante il suo viaggio in Olanda. Pietro fu un sovrano illuminato, un sorta di eroe nazionale.

Oggi possiamo definirlo “grande” anche perché decise di portare questo stupefacente quadrupede con sé in Russia come dono per la figlia Elisabetta. Lo zar e a la sua famiglia non ci misero molto ad accorgersi che non appena il gatto era entrato a far parte della loro vita, dal palazzo reale erano spariti i topi.

gatti nella storia

Questo affascinante animale aveva dunque misteriosamente risolto un problema che, come potrete immaginare, all’epoca era decisamente sentito. Brutti, pericolosi e di dimensioni a dir poco preoccupanti, i ratti non badavano allo status sociale dei loro coinquilini e così infestavano anche i palazzi reali.

Per questo si decise di aumentare la popolazione felina e nacque la tradizione di regalare un gatto per ogni nuovo nato della famiglia degli zar.

Fu però qualche anno dopo, con l’avvento della celebre Caterina II, anche lei non a caso ricordata come “la Grande”, che lo status dei gatti crebbe ulteriormente.

Caterina fu una sovrana ambiziosa, coraggiosa e illuminata, ma come tutti aveva un punto debole. Qualche idea? Esatto: i topi, sempre loro, più insidiosi e temibili degli ottomani.

Per sconfiggere la sua paura la Zarina volle nel nuovissimo Palazzo d’Inverno di San Pietroburgo i gatti più forti di Russia. Armati di unghie affilate e sensi fuori dal comune, questi avrebbero dovuto “proteggere” non soltanto la loro sovrana, ma anche le prime opere d’arte che Caterina volle portare nel palazzo che, nel corso dei secoli, è diventato l’Ermitage: il museo che custodisce una della più importanti collezioni d’arte del mondo.

Non si trattò di un capriccio o di un vezzo, ma di una vera e propria missione ufficiale: i gatti, vennero così nominati “Guardiani della Pinacoteca” e divennero a tutti gli effetti un corpo speciale di protezione.
Da allora sono passati più di 250 anni. San Pietroburgo ha cambiato nome e poi è tornata a chiamarsi San Pietroburgo. La Russia è stata invasa due volte, ha partecipato a numerose guerre, ha vissuto una gigantesca rivoluzione che ha cambiato la storia del mondo (e ha sterminato tutti i discendenti degli zar), ma i gatti sono ancora lì. Hanno resistito a guerre, pestilenze, rivoluzione e molto altro (ne dubitavate?).

quando sono arrivati gatti europa

Oggi ce ne sono ancora circa una settantina e fino a pochi anni fa erano liberi di girare fra le opere d’arte. Oggi invece, senza venir meno al loro titolo e alla loro missione, si sono ritirati nei sotterranei del museo, ma l’affetto e la stima da parte di tutti hanno portato all’istituzione di un Cat Day dove i visitatori possono andare nei sotterranei a visitare le vere opere d’arte dell’Ermitage: i suoi guardiani a quattro zampe.

Se vi piacciono i gattini affettuosi che popolano il web, forse questi nobili felini vi stupiranno: non sono socievoli, anzi soffiano facilmente e non si fanno toccare. È come se avessero tramandato per generazioni il loro ordine sociale, come se volessero distinguersi da tutti noi. Ma come dargli torto? Sono pur sempre guardie reali.

Dario
Zampettando Blog Team

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