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UNA RIFLESSIONE SUL BENESSERE DEI NOSTRI AMICI

Pensate che il vostro cane abbia bisogno di mangiare gelato? Negli Stati Uniti c’è chi è convinto di sì, per ragioni che forse è il caso di approfondire. Andiamo con ordine.

Recentemente la Ben & Jerry’s, una famosa azienda dolciaria statunitense, nata nel 1978 a Burlington, nel Vermont, ha deciso di commercializzare una linea di gelati tutta dedicata ai nostri amici quadrupedi. Per ora disponibili in due gusti, zucca e biscotti oppure burro di arachidi e pretzel, prodotti con gli stessi ingredienti per noi umani – al grido: “i cani meritano lo stesso trattamento!” – questi dessert per quadrupedi costeranno circa 3 dollari a coppetta o 5 dollari per quattro. I produttori, che vantano grande attenzione al benessere degli animali, anche delle mucche per produrre il latte, e al mercato equo e solidale, assicurano di essersi affidati a veterinari esperti nutrizionisti per creare un prodotto capace di soddisfare i gusti dei nostri amici a quattro zampe senza metterne a repentaglio peso e salute.

Certo la stessa casa produttrice invita i padroni a fare attenzione alle dosi, iniziando con non più di un cucchiaio al giorno e di fare in modo che il cane non lo mangi troppo rapidamente (?!).

Ora torniamo alla domanda iniziale: davvero abbiamo bisogno di un gelato per fare felice il nostro cane? Senza troppi giri di parole, da appassionato non esperto (in attesa di interpellare in merito i nostri collaboratori professionisti) mi permetto di rispondere: no! Ovviamente tutti amiamo i nostri animali e vogliamo il loro bene. Il punto però è proprio questo: il loro bene; che non deve necessariamente essere uguale al nostro. Se per un essere umano infatti, con le debite attenzioni, un gelato è un momento importante di distensione e gusto, un alimento energetico, ma non eccessivamente grasso che può risollevare pressione e morale in giornate calde e difficili, per il cane è assolutamente controindicato per numerose ragioni. Ovviamente il nostro fedele amico non ci penserebbe due volte a inghiottire un intera coppetta, ma questo non significa che sia il suo “bene”.

La verità è un’altra, forse nota o intuibile e poco nobile: negli Stati Uniti gli animali domestici sono un mercato sempre più vasto e ricco. Negli ultimi 5 anni la popolazione animale è salita ancora del 6,5%, raggiungendo gli 84,9 milioni di unità. Non solo: il consumo di cibi per animali è decollato aumentando di più del 40%. Diverse multinazionali infatti hanno ben pensato di investire in marchi dedicati agli animali (per esempio la Nestlé acquistò sagacemente Purina già nel lontano 2001) e chi volesse aumentare vendite e fatturato trova in questo mercato un facile piatto.

Le aziende che producono cibo per animali fanno leva sulle emozioni e i bisogni profondi dei padroni per massimizzare vendite e ricavi: per questo trovate scatolette per gatti al gusto salmone e paté che farebbero gola a voi e non al gusto topo e lucertola che farebbero invece gola al vostro gatto. E così, negli Stati Uniti dove i gelati (e non solo) sono venerati come divinità, hanno ben pensato di aprire anche questo fronte, facendo leva sulla nostra debolezza.

PERCHE' NON FAR MANGIARE IL GELATO AI CANI?

Perché (non sempre, ma comunque spesso) il loro bene non è il nostro bene, perché hanno gusti ed esigenze diverse. Perché è giusto che ci siano aziende specializzate nei prodotti di animali, ma queste devono (e molte per fortuna lo fanno) concentrarsi sulle esigenze degli animali, sulla qualità degli ingredienti e dei nutrienti e sulla sostenibilità del prodotto (in tutte le fasi di produzione, distribuzione e consumo). Così si tutela il benessere del cane e del suo ambiente.

Sta dunque a noi padroni (e consumatori) usare la testa, mantenere sangue freddo e premiare le aziende che puntano su un concetto di nutrizione dedicato, sano e pensato per il bene dei nostri amici e non su linee di prodotti e messaggi mendaci, finalizzati alla massimizzazione del (loro) profitto.

Nella speranza che questi gelati non arrivino mai sul nostro mercato, e sempre rivolgendoci agli esperti, sta a noi riflettere sul concetto di benessere del cane, sulle sue peculiarità e sulle differenze rispetto al nostro benessere. Perché fa parte della magia che ci lega agli animali, perché nell’incolmabile differenza tra noi e loro sta buona parte della bellezza di un affetto incondizionato, che lega due mondi diversi ma sempre paralleli.

Dario De Santis
Zampettando Blog Team