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Arriva la primavera e con lei arrivano le tanto temute cucciolate di gattini. Nelle zone verdi sotto a cespugli o in tane seminascoste vi potrebbe capitare quindi di imbattervi in una cucciolata di gattini neonati.

Per primissima cosa non toccateli nel modo più assoluto! Non prendeteli in mano e non spostateli, perché mamma gatta sentendo un odore diverso, potrebbe decidere di abbandonarli e li avreste quindi condannati a morte certa.

Se la zona di ritrovamento è di competenza di un gattile chiamatelo, oppure chiamate la polizia municipale o un ente di protezione animali: potrebbero chiedervi di monitorare i gattini per capire se se c’è la loro mamma nei paraggi o no.

Questo perché l’allattamento artificiale deve essere sempre l’ultima possibilità, perché anche se allattati dalla balia più esperta del mondo, i neonati hanno poche possibilità di sopravvivenza, mentre ne hanno parecchie se restano con la mamma fino allo svezzamento.

Quindi il compito di volontari e gattili è recuperare neonati solo quando siamo certi che non ci sia anche la madre.

Per fare questo l’aiuto delle persone è fondamentale, perché ogni estate sono in tanti a presentarsi nei gattili con cucciolate di gattini pensando di fare una buona azione e salvarli, senza immaginare che invece li stanno condannando a morte e che avrebbero avuto più possibilità di sopravvivenza se fossero stati lasciati dov’erano.

Se vi trovaste ad avere comunque dei gattini da allattare artificialmente e avete tempo e modo di farlo voi stessi, chiamate un rifugio o un ente nazionale di protezione animali. Loro potrebbero mostrarvi come fare. Va tenuto presente che allattare dei gattini neonati è molto impegnativo e non è semplice, i primi giorni di vita vanno allattati ogni 2-3 ore e, specie all’inizio, non sono abituati al biberon. Serve molta pazienza e tempo  perché si attacchino. Vanno allattati a pancia in giù per evitare che il latte finisca nei polmoni. Vanno stimolati a urinare e defecare riproducendo con un batuffolo di cotone l’azione della lingua di mamma gatta sui genitali e sul pancino. Vanno costantemente tenuti al caldo. Lo svezzamento è dunque molto impegnativo.

Condividiamo per salvare sempre più vite innocenti!

Alice Perati – volontaria del canile di Magreta

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